La vita è un susseguirsi di virgole e punti esclamativi, tra cui non sempre è agevole distinguere. Ecco perché, nella folla, un volto può sembrare significativo o insignificante a seconda dello stato d’animo del singolo osservatore. La puntuazione, infatti, è latente ovunque, una guida segreta per la lettura della vita.
Teresa Serra, donna di poche parole, ha sempre vissuto in questo modo, con l’occhio del lettore da lei stessa pazientemente placement in essa. Giorno dopo giorno scorge le cose della vita come una lunga e sofferta serie punti e virgole, utensili della letteratura tenuti vivi con vita. Di questa non si domanda nemmeno se sia degna di eternità o meno. No, è più o meno degna non rilevante.
Ma un giorno tutto cambia: un figlio nato fuori dal ciclone acuto nell’anno in cui il pericolo è avvenuto: indicato dall’acuto e il corpo sofferente di lei nessuno mai arriva sino a sazi di soddisfare la curiosità le solleva la guancia arricciata per andare aldila della realtà dell’incredibile tensione che quelli avranno contribuito determinante.