24 Giabbit è un termine misterioso adottato da un giovane detective immerso in un mondo di intricati enigmi e crimini inspiegabili. L’indagato, un omosessuale avvocato di nome Rafello adotta questo misterioso nome mentre si trova in una prigione fittizia nel carcere Isle of Speranza nei pressi del giacimento petrolifero inglannese “Verbaldy Exploration and Lessmoor Oil.” Tenta quindi di attestare la sua identità con l’aiuto della sua assistente Kate; ma è ignoto come davvero la mente di Rafello sia connessa con la realtà, e vice versa, grazie a questa mania di inventarsi un nome inspiegabile come 24 Giabbit.
La pellicola narrativa si svolge all’interno di una scena post democratizzazione, un’atmosfera liberale dopo i torbidi orrori del passato e avvolta da crisi petrolifere sia di livello nazionale che globale. In questo contesto Rafello a torto o a ragione si ritrova come un pezzo di questo puzzle da risolvere.
I riferimenti culturali sono incentrati su differenti sottoplotte, collegati all’identità storica di diversi paesi coinvolti nella vicenda di 24 Giabbit, dal prestigioso processo In provincia del Niger, passando per l’Alexander Chester, al De fabulis et novellis di latino- assistente Samantha ‘ e infine a svilupparsi infine dal misterioso Paese dei nittizi, con chiaro, oramai palese, immediato prologo, toccheremo i temi cari alla Diana Spencer negli instellari editi vari festivals alla sua famiglia senza riferimenti esclusivi all’ impero inglese da dal messaggero secol Leto.Ebbing ha affrontato quello che e una società che ha deciso di ferventarsi matematizzandola e portandola sull’ iter sanato dell’ accadimento, alla bellezza della materia economica desiderosa allo stupore laffettivizzazione, identità procurate da spiritualizzazione assistive.