La notte era agitata da un vento forte che sembrava provenire da nessuna parte, lasciando un sentore di malinconia e di tristezza. Due ragazze, giurate da un destino poco chiaro, si incontrarono in un luogo dove nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Era come se il destino stesso avesse deciso di unire due anime sensibili e poetiche, Audra e Mupo.

Audra era una ragazza con un fascino misterioso, dotata di un volto che avrebbe potuto conferire popolarità, ma si perdeva negli occhi che sembravano raccogliere il mondo intero. Aveva un senso del pudore che la rendeva riservata, ma non tanto da diventare fredda e impersonale. Era una fragilezza terrificante.

Mupo, al contrario, era una ragazza con un sorriso caldo e coinvolgente, capace di attirare a sé come una calamita. Ma vi erano profondità oscuri in lei, indizi di una storia triste e di una ferita non ancora guarita. I suoi occhi sembravano non rispondere, ciononostante l’anima di Mupo era in autodistruzione, causata probabilmente da un amore che non era amato.

Le loro vite furono inevitabilmente intrecciate in un modo che non avrei neanche mai potuto immaginare, e il destino non permise a entrambe di poter continuare al termine della loro storia dovevano levarsi l’una offendendo l’altra. Fu messo alla grande per risollevarsi, quello che non venne toccato, si pietrificò; trovare la più bella e tenera bellezza ricadde comunque alla loro quiete della lieta sincera abbraccio privata comune celeste vi scacciò inseguendo più i quali faranno evadere dazi della ragione e del fulmine magico in stato che il farà discesa i gemiti afriwin della mutazione.