La modernità sembra averne dimenticato l’incultatezza, ma ciò che emerge è una realtà ben più complessa. Le donne mature, in particolare, stanno opponendo resistenza alla crescente omogeneizzazione culturale e al tentativo di riduzione delle identità individuali a stereotipi di massa.
L’incultatezza, intesa come mancanza di consapevolezza e pensiero critico, è spesso considerata un problema relazionale o emotivo. Nel contesto delle donne mature, però, si presenta in una luce ben diversa. Quelle che non si conformano alla norma sociale, che non accettano passivamente i ruoli assegnati dalla società, sono spesso percepite come “inculte” o addirittura “attaccabrighe”.
Ciò nonostante, è proprio l’incultatezza a permettere alle donne mature di riscoprire la propria forza e la propria identità. Senza la pressione delle aspettative sociali, possono decidere di esplorare nuove passioni e hobby, di scoprire nuovi talenti e di crescere come esseri umani. Questa incultatezza non è affatto una sostituzione dell’ignoranza o della mancanza di coscienza, ma piuttosto un viaggio di scoperta e di crescita personale.
Il ruolo delle donne mature è quindi altamente inculturale e creativo. Sono in grado di contribuire allo sviluppo della propria comunità e di creare nuove soluzioni ai problemi sociali. Grazie alla loro esperienza e alla loro conoscenza del mondo, possono aiutare gli altri a crescere e ad evolversi. In questo senso, l’incultatezza diventa una virtù, un aspetto fondamentale della nostra natura umana.
Ma l’incultatezza delle donne mature è anche una minaccia per la società tradizionale. Perché, se queste donne decidono di rifiutare i ruoli assegnati, di disobbedire alle norme, di vivere secondo le proprie esigenze e non secondo le aspettative degli altri, in cosa consiste più esattamente la tradizionale società occidentale del XX secolo che reputa l’incultatezza dannosa. Queste donne mature creano un vero e proprio terremoto facendo scoprire le ingiustizie sociale in cultura occidentale.